30.9.09




I problemi della vita possono essere risolti solo quando diventi profondamente radicato nell'esistenza. Se voli nei pensieri, ti allontani dalle radici, e piu' sei distante, meno possibilita' hai di risolvere alcunche'. Al contrario, ogni cosa si fara' piu' confusa e intricata. E piu' sara' intricata, piu' penserai e ti allontanerai. Attento al pensiero!

Osho



29.9.09

28.9.09




Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu pagadi riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
di mirar queste valli? […]
Pur tu, solinga, eterna peregrina,
che sì pensosa sei, tu forse intendi,
questo viver terreno,
il patir nostro, il sospirar, che sia;
che sia questo morir, questo supremo
scolorar del sembiante,
e perir dalla terra, e venir meno
ad ogni usata, amante compagnia.
E tu certo comprendi
il perché delle cose, e vedi il frutto
del mattin, della sera,
del tacito, infinito andar del tempo. […]

Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, Giacomo Leopardi

27.9.09




Con tutti gli occhi vede la creatura
L’aperto. Soltanto i nostri occhi sono
Come rivolti indietro e messi intorno ad essa come trappole, intorno al sua libero fine.
Quello che c’è fuori, noi lo sappiamo solo
Dal viso dell’animale; noi già voltiamo
Il bambino e lo costringiamo a vedere all’indietro la forma, non l’aperto, che
È così profondo nel volto dell’animale. Libero dalla morte.
Noi solo lo vediamo; il libero animale
Ha sempre il tramonto dentro di sé
E davanti a Dio, e quando vaga, vaga
Nell’eternità, così come vanno le fontane.
Non abbiamo mai, neanche un solo giorno,
lo spazio puro dinanzi a noi, nel quale i fiori
s’aprono infiniti. Sempre è mondo e mai
il Nessunluogo senza il Nulla: la purezza,
l’incostudito, che si respira e si sa infinita
e si brama. Quando si è bambini ci si perde
nel silenzio una volta e si è sconvolti. Oppure
quello muore ed è.

Ma vicino alla morte non si vede più la morte
E si guarda fissamente fuori, forse con grande
Sguardo d’animale.
Gli amanti, non per altro forse, sbarrerebbero
Lo sguardo, e vicino a questo stupirebbero…
Come per svista è a all’uno aperto l’altro…
Ma oltre lui nessuno va, e di nuovo il mondo
È per lui.
Rivolti sempre alla creazione, noi vediamo soltanto di lei l’immagine riflessa di un atto
Libero, da noi oscurata. O che un animale,
uno muto, sollevi quietamente lo sguardo
verso di noi.
Questo si chiama destino: essere di fronte
E nient’altro che sempre essere di fronte.
Ci fosse come in noi coscienza
nel sicuro animale, che ci attrae
in altra direzione -, ci condurebbe
intorno al suo cammino. Ma Essere
è al suo essere infinito, puro e senza sguardo
Al suo stato, così come il suo guardare.
E dove noi vediamo il futuro, là egli vede
Tutto e sé nel Tutto e salvo per sempre.

Ma nel vigile caldo animale è
Il peso e l’ansia di una grande melanconia.
Perché a lui sempre rimane incollato quello
Che spesso ci soverchia, - la memoria,
come se ciò verso cui si tende, fosse già stato,
da poco accaduto, più fedele ed il suo ricordo
infinitamente dolce. Qui è tutto lontananza,
e là era respiro. Dopo la prima patria, la seconda per lui è disarmonica e ventosa.
Oh felicità della piccola creatura,
che sempre resta nel grembo che la portò;
Oh fortuna della zanzara, che sempre saltella,
quando è tempo di nozze: perché grembo è Tutto.
E guarda la sicurezza a metà dell’uccello,
che quasi sa la duplice verità della sua origine,
come fosse l’anima di un Etrusco,
di un morto, che uno spazio accolse,
ma con la calma figura come coperchio.
E come è allarmato uno che deve volare
E proviene da un grembo. Come dinanzi
A se stesso
Sbigottito, taglia l’aria, come un’incrinatura
Va attraverso una tazza. Così l’orma del pipistrello lacera la porcellana della sera.

E noi: spettatori, sempre, ovunque,
rivolti al tutto e mai al di fuori!
Ci sovrasta. Noi ordiniamo il tutto. Esso cade a pezzi.
Lo riordiniamo e cade ancora a pezzi.

Chi ci ha rivoltati così in modo
che qualsiasi cosa facciamo, siamo
nell’atteggiamo di uno che va via? Come quello che
sulla cima dell’ultima collina, che ancora una volta
gli mostra tutta la valle, si volta, sosta, si trattiene-,
così noi viviamo e sempre prendiamo congedo.

Ottava elegia, Rainer Maria Rilke

26.9.09





La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità.

da Hollywood, Charles Bukowski

25.9.09




¡Que alegría, vivir
sintiéndose vivido!
Rendirse
A la gran certidumbre, oscuramente,
De que otro ser, fuera de mí, muy lejos,
Me está viviendo.
Que cuando los espejos, los espías
-azogues, almas cortas-, aseguran
que estoy aquí, yo inmóvil,
con los ojos cerrados y los labios,
negándome al amor
de la luz, de la flor y de los hombres,
la verdad transvisible es que camino
sin mis pasos, con otros,
allá lejos, y allí
estoy buscando flores, luces, hablo.
Que hay otro ser por el que miro el mundo
Porque me está queriendo con sus ojos.
Que hay otra voz con la que digo cosas
No sospechadas por mi gran silencio;
Y es que también me quiere con su voz.
La vida -¡Que transporte ya!-, ignorancia
De lo que son mis actos, que ella hace,
En que ella vive, doble, suya y mía.
Y cuando ella me hable
De un cielo oscuro, de un paisaje blanco,
Recordaré
Estrellas que no vi, que ella miraba,
Y nieve que nevaba allá en su cielo.
Con la extraña delicia de acordarse
De haber tocado lo que no toqué
Sino con esas manos que no alcanzo
A coger con las mías, tan distantes.
Y todo enajenado podrá el cuerpo
Descansar, quieto, muerto ya. Morirse
En la alta confianza
De que este vivir mío no era sólo
Mi vivir: era el nuestro. Y que me vive
Otro ser por detrás de la no muerte

Che allegria, vivere
e sentirsi vissuto.

Arrendersi
alla grande certezza, oscuramente,
che un altro essere, fuori di me, molto lontano
mi sta vivendo.

Che quando gli specchi, le spie,
mercurio, anime brevi, confermano
che sono qui, io, immobile,
serrati gli occhi e le labbra,
chiuso all'amore
della luce, del fiore e dei nomi,
la verità transvisibile è che cammino
senza i miei passi, con altri,
là lontano, e lì
sto baciando fiori, luci, parlo.
Che esiste un altro essere con cui io guardo il mondo
perchè sta amandomi con i suoi occhi.
Che esiste un'altra voce con cui io dico cose
non sospettate dal mio gran silenzio;
ed è che anche mi ama con la sua voce.
La via - che slancio ora! -, ignoranza
degli atti miei, che lei compie,
in cui lei vive, duplice, sua e mia.
E quando lei mi parlerà
di un cielo scuro, di un paesaggio bianco,
ricorderò
stelle che non ho visto, che lei guardava,
e neve che nevicava nel suo cielo.
Con la strana delizia di ricordare
di aver toccato ciò che non toccai
se non con quelle mani
che non raggiungo con le mie, tanto distanti
E spogliato di sé potrà il mio corpo
riposare, tranquillo, morto ormai. Morire
nell'alta certezza
che questo viver mio non era solo
il mio vivere: era il nostro. E che mi vive
un altro essere di là della non morte.
da La voce a te dovuta, Pedro Salinas

24.9.09

amore e libertà



Qualunque cosa distrugga la libertà non è amore. Deve trattarsi di altro, perché amore e libertà vanno a braccetto, sono due ali dello stesso gabbiano. Ogni volta che vedi il tuo amore in conflitto con la tua libertà, significa che stai facendo qualcos'altro in nome dell'amore.

Osho

23.9.09

leggerezza



Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c'è da rimanerci secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro.

da Oceano mare, Alessandro Baricco

22.9.09

desideri



Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente. il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai.

da Oceano mare, Alessandro Baricco

21.9.09

I'm broke but I'm happy/sono distrutta, ma felice


I'm broke but I'm happy

I'm poor but I'm kind

I'm short but I'm healthy, yeah

I'm high but I'm grounded

I'm sane but I'm overwhelmed

I'm lost but I'm hopeful baby

What it all comes down to

Is that everything's gonna be fine fine fine

I've got one hand in my pocket

And the other one is giving a high five

I feel drunk but I'm sober

I'm young and I'm underpaid

I'm tired but I'm working, yeah

I care but I'm worthless

I'm here but I'm really gone

I'm wrong and I'm sorry baby

What it all comes down to

Is that everything's gonna be quite alright

I've got one hand in my pocket

And the other one is flicking a cigarette

What it all comes down to

Is that I haven't got it all figured out just yet

I've got one hand in my pocket

And the other one is giving the peace sign

I'm free but I'm focused

I'm green but I'm wise

I'm shy but I'm friendly baby

I'm sad but I'm laughing

I'm brave but I'm chicken shit

I'm sick but I'm pretty baby

And what it all boils down to

Is that no one's really got it figured out just yet

I've got one hand in my pocket

And the other one is playing the piano

What it all comes down to my friends

Is that everything's just fine fine fine

I've got one hand in my pocket

And the other one is hailing a taxicab...

Sono senza un soldo, ma felice.

Sono povera, ma gentile.

Sono bassa ma sana, si si.

Sono ambiziosa, ma ho i piedi per terra.

Sono equilibrata, ma sopraffatta.

mi sono persa, ma ho speranza.

e tutto quello che succede è che ogni cosa andrà bene bene bene.

perchè ho una mano in tasca, e con l’altra sto “dando un cinque”.

Mi sento ubriaca, ma sono sobria.

Sono giovane e sottopagata.

Sono stanca ma sto lavorando, si si.

mi prendo cura di me, ma non riposo mai.

Sono qui, ma in realtà sono già andata via.

Ho sbagliato, ma mi dispiace.

e tutto quello che succede è che ogni cosa andrà bene bene bene.

perchè ho una mano in tasca, e con l’altra sto togliendo la cenere da una sigaretta.

e tutto quello che succede è che ogni cosa andrà bene bene bene.

perchè ho una mano in tasca, e con l’altra faccio il segno della pace.

Sono libera, ma concentrata.

Sono giovane ma saggia.

Sono severa, ma amichevole.

Sono triste, ma sto ridendo.

Sono coraggiosa, ma me la sto facendo sotto.

Sono malata, ma sono carina.

e tutto quello che succede è che ogni cosa andrà bene bene bene.

perchè ho una mano in tasca, e con l’altra suono un pianoforte.

Amici miei carissimi, e tutto quello che succede è che ogni cosa andrà bene bene bene.

perchè ho una mano in tasca, e con l’altra faccio cenno ad un taxi.

hand in my pocket, alanis morissette
photo/rakeif

20.9.09

con te ancora negli occhi



E' con te ancora negli occhi
che mi assale la sera.
Ti porti via la vita
ed io rimango solo
in questo vento di primavera.
Trema l'anima mia
in balìa di te;
vuoto è questo tempo
senza colore.

Mai, mai
rinuncerò all'amore.
Massimilano Cecati

18.9.09

benedette emozioni



Molti mi hanno confessato di aver abbandonato lo studio della musica per il terrore di suonare in pubblico. Perchè si ha paura? Ora lo so. L’ho capito quel giorno. Si ha paura del giudizio (…).
E’ normale avere paura, è un'emozione che è giusto provare, perchè siamo esseri umani, fragili e insicuri, ma per questo vivi (…). Anche io, quando guardo il pianoforte da dietro le quinte e il concerto sta per iniziare, ho paura. Ma benedico quell’emozione! Significa che sono ancora sensibile, che sono vivo e che ho da raccontare in note l’essere umano che è in me. Quando poi sento che il pubblico è lì non per giudicare ma per emozionarsi, la paura svanisce e lascia il posto a un entusiasmo che spero di non perdere mai. Tutti gli artisti, di qualunque età e disciplina, sono individui speciali, dotati di sensibilità straordinaria. Vanno incoraggiati, coccolati, protetti, compresi, perchè anche fare una sola nota, un passo di danza, una pennellata, significa esporsi con coraggio e mettere in gioco se stessi.
Ogni artista ha diritto ad un applauso!
da La musica in testa, Giovanni Allevi

17.9.09

alle volte basta un niente



Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può andare avanti anni a crederci, non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso, e basta. Si è anche felici, di cose del genere. Felici. E potrebbe non finire mai. Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa, nel cuore del gran marchingegno fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe d'improvviso e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l'hai più addosso, ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell'altro sei tu. Tac. Alle volte basta un niente. Anche solo una domanda che affiora. Basta quello.
da Oceano mare, Alessandro Baricco

16.9.09

Le Piccole Cose



E l'Aria era piena di Pensieri e Cose da Dire.
Ma in momenti simili vengono sempre dette le Piccole Cose.
Le Grandi Cose si acquattano dentro, non dette.

da Il dio delle piccole cose, Arundhati Roy

15.9.09

abrazado a ti/abbracciato a te



Y estoy abrazado a ti
sin preguntarte, de miedo
a que no sea verdad
que tù vives y me quieres.
Y estoy abrazado a ti
sin mirar y sin tocarte.
No vaya a ser que descubra
con preguntas, con caricias,
esa soledad inmensa
de quererte sólo yo.
E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla, per timore
che non sia vero che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con domande, con carezze,
quella solitudine immensa
d'amarti solo io.
Pedro Salinas

14.9.09

lasciare mutare



Perché ciò che si salverà non sarà mai quel che abbiamo tenuto al riparo dai tempi,
ma ciò che abbiamo lasciato mutare, perchè ridiventasse se stesso in un tempo nuovo.
da I Barbari, Alessandro Baricco

13.9.09

the deepest fear



Our deepest fear is not that we are inadequate.
Our deepest fear is that we are powerful beyond measure.
It is our light, not our darkness that most frightens us.
We ask ourselves, Who am I to be brilliant, gorgeous, talented, fabulous?
Actually, who are you not to be? You are a child of God.
Your playing small does not serve the world.
There is nothing enlightened about shrinking
so that other people won't feel insecure around you.
We are all meant to shine, as children do.
We were born to make manifest the glory of God that is within us.
It's not just in some of us; it's in everyone.
And as we let our own light shine,
we unconsciously give other people permission to do the same.
As we are liberated from our own fear, our presence automatically liberates others
La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda, è di essere potenti oltre ogni limite.
E' la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di più.
Ci domandiamo: " Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? "
In realtà chi sei tu per NON esserlo? Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo, non serve al mondo.
Non c'è nulla di illuminato nello sminuire se stessi cosicchè gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere, come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi: è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere,
inconsapevolmente diamoagli altri la possibilità di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza
automaticamente libera gli altri.

from a speech by Nelson Mandela was orignally written by Marianne Williamson
da un discorso di Nelson Mandela, scritto da Marianne Williamson

12.9.09

un trucco da poveri


Andavo di fantasia, e di ricordi, è quello che ti rimane da fare, alle volte, per salvarti, non c’è più nient’altro. Un trucco da poveri, ma funziona sempre.

da “Novecento”, Alessandro Baricco


11.9.09

struggersi



Per vivere con onore bisogna struggersi, turbarsi, battersi,
ricominciare da capo e buttare via tutto,
e di nuovo ricominciare a lottare e perdere eternamente.

Lev Tolstoj
foto/jason nocito

10.9.09

rapito l'anima



Non posso esistere senza di te. Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti: la mia vita sembra che si arresti lì, non vedo più avanti. Mi hai assorbito. In questo momento ho la sensazione
come di dissolvermi: sarei estremamente triste senza la speranza di rivederti presto. Avrei paura a staccarmi da te. Mi hai rapito via l'anima con un potere cui non posso resistere;
eppure potei resistere finché non ti vidi; e anche dopo averti veduta mi sforzai spesso di ragionare contro le ragioni del mio amore. Ora non ne sono più capace.
Sarebbe una pena troppo grande. Il mio amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.

John Keats


9.9.09

con toda palabra


Con toda palabra
Con toda sonrisa
Con toda mirada
Con toda caricia
Me acerco al agua
Bebiendo tu beso
La luz de tu cara
La luz de tu cuerpo
Es ruego el quererte
Es canto de mudo
Mirada de ciego
Secreto desnudo
Me entrego a tus brazos
Con miedo y con calma
Y un ruego en la boca
Y un ruego en el alma
Con toda palabra
Con toda sonrisa
Con toda mirada
Con toda caricia
Me acerco al fuego
Que todo lo quema
La luz de tu cara
La luz de tu cuerpo
Es ruego el quererte
Es canto de mudo
Mirada de ciego
Secreto desnudo
Me entrego a tus brazos
Con miedo y con calma
Y un ruego en la boca
Y un ruego en el alma
Con tutte le parole
con tutti i sorrisi
con tutti gli sguardi
con tutte le carezze
mi accosto all’acqua
bevendo il tuo bacio
la luce del tuo viso
la luce del tuo corpo
è una preghiera amarti
è il canto del muto
lo sguardo del cieco
il segreto svelato
Mi consegno alle tue braccia
con timore e con calma
con una preghiera sulla bocca
con una preghiera nell’anima
Con tutte le parole
con tutti i sorrisi
con tutti gli sguardi
con tutte le carezze
mi accosto al fuoco
che tutta brucia
la luce del tuo viso
la luce del tuo corpo
è una preghiera amarti
è il canto del muto
lo sguardo del cieco
il segreto svelato
Mi consegno alle tue braccia
con timore e con calma
con una preghiera sulla bocca
con una preghiera nell’anima
Con toda palabra
, Lhasa de Sela

8.9.09

endings/epiloghi



Things do not explode
they fail, they fade
as sunlight fades from the flesh
as the foam drains quick in the sand
even love's lightning flash
has no thunderous end
it dies with the sound
of flowers fading like the flesh.
From sweating pumice stone
everything shapes this
till we are left
with the silence that surrounds Beethoven's head.
Le cose non esplodono:
vengon meno, sbiadiscono,
come il sole sbiadisce dalla carne,
come la schiuma esala nella sabbia,
anche il fulmineo lampo dell'amore
non ha un epilogo tonante,
muore invece con un suono di fiori
che sbiadiscono come fa la carne
sotto la pietra pomice sudante,
tutto concorre a dare questa forma
finché restiamo soli col silenzio
che circonda la testa di Beethoven
Map of the New World, Derek Walcott

7.9.09

se amore non è...



Nome non ha,
amore non voglio chiamarlo
questo che provo per te, non voglio tu irrida al cuor mio
com’altri a’ miei canti,
ma, guarda,
se amore non è
pur vero è
che di tutto quanto al mondo vive
nulla m’importa come di te,
de’ tuoi occhi de’ tuoi occhi
donde sì rado mi sorridi,
della tua sorte che non m’affidi,
del bene che mi vuoi e non dici,
oh poco e povero, sia,
ma nulla al mondo più caro m’è,
e anch’esso,
e anch’esso quel tuo bene
nome non ha...

Sibilla Aleramo

5.9.09

love after love/amore dopo amore



The time will come
when, with elation
you will greet yourself arriving
at your own door, in your own mirror
and each will smile at the other's welcome,
and say, sit here. Eat.
You will love again the stranger who was your self.
Give wine. Give bread. Give back your heart
to itself, to the stranger who has loved you
all your life, whom you ignored
for another, who knows you by heart.
Take down the love letters from the bookshelf,
the photographs, the desperate notes,
peel your own image from the mirror.
Sit. Feast on your life.
Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,
e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero, che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d’amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. E’ festa: la tua vita è in tavola.

di Derek Walcott

4.9.09

artisti




[...] conosciamo individui che sono - o sono stati - spontanei, i cui pensieri, sentimenti e atti sono l'espressione di loro stessi e non di un automa. Questi individui ci sono familiari per lo più come artisti. Infatti l'artista può essere definito un individuo in grado di esprimersi spontaneamente, e proprio così lo definiva Balzac; in tal caso, anche certi filosofi e scienziati devono pure essere chiamati artisti, mentre altri che passano per essere artisti ne sono invece tanto lontani quanto un vecchio fotografo può esserlo da un pittore creativo. Ci sono poi altri individui i quali, pur non avendo la capacità - o forse semplicemente la preparazione - per esprimersi in un mezzo oggettivo come fa l'artista, possiedono la stessa spontaneità. Ma la posizione dell'artista è vulnerabile, poiché in realtà si rispetta l'individualità e la spontaneità del solo artista riuscito; se non riesce a vendere la sua arte, egli resta per i suoi contemporanei un eccentrico, un nevrotico, così come il rivoluzionario vittorioso viene poi considerato uno statista, mentre il rivoluzionario fallito non è altro che un criminale.I bambini offrono un altro esempio di spontaneità. Hanno la capacità di sentire e pensare ciò che è veramente loro; questa spontaneità si manifesta in quello che dicono e pensano, nei sentimenti che i loro visi esprimono. Se ci si chiede perché i bambini piacciono alla maggior parte delle persone, credo che la risposta, a prescindere dalle ragioni sentimentali e convenzionali, vada cercata proprio in questo carattere della spontaneità. Essa attira profondamente chiunque non sia talmente arido da aver perduto la capacità di percepirla. In realtà non c'è nulla di più accattivante e convincente della spontaneità, in chiunque la si trovi.


Erich Fromm

3.9.09

to suffer/soffrire



To love is to suffer. To avoid suffering, one must not love. But then, one suffers from not loving. Therefore, to love is to suffer; not to love is to suffer; to suffer is to suffer. To be happy is to love. To be happy, then, is to suffer, but suffering makes one unhappy. Therefore, to be happy, one must love or love to suffer or suffer from too much happiness.
Amare è soffrire. Se non si vuol soffrire non si deve amare. Pero’ allora si soffre di non amare, pertanto amare è soffrire, non amare è soffrire e soffrire è soffrire. Essere felici è amare, allora essere felici è soffrire, ma soffrire ci rende infelici, pertanto per essere infelici si deve amare o amare e soffrire o soffrire per troppa felicita’… io spero che TU stia prendendo appunti…

da Amore e Guerra. Woody Allen

2.9.09

la poesia



... in quelle condizioni era naturale essere depresso, come è naturale che lo sia per chiunque abbia ancora un' idea di quel che la vita potrebbe essere e non è. La depressione diventa un diritto, quando uno si guarda attorno e non vede niente o nessuno che lo ispiri, quando il mondo sembra scivolare via in una gora di ottusità e di grettezza materialista. Non ci sono più ideali, non ci sono più fedi, non ci sono più sogni. Non c'è più niente di grande in cui credere; non un maestro cui rifarsi. Raramente l'umanità è stata, come in questi tempi, priva di figure importanti, di personaggi luce. Dov'è un grande filosofo, un grande pittore, un grande scrittore, un grande scultore? I pochi che vengono in mente sono soprattutto fenomeni di pubblicità e di marketing. La politica, più di ogni altro settore della società, specie quella occidentale, è in mano ai mediocri, grazie proprio alla democrazia, diventata ormai un'aberrazione dell'idea originaria quando si trattava di votare se andare o no in guerra contro Sparta e poi.. di andarci davvero, andarci di persona, magari a morire. Oggi, per i più, democrazia vuol dire andare ogni quattro o cinque anni a mettere una croce su un pezzo di carta ed eleggere qualcuno che, proprio perchè deve piacere a tanti, ha necessariamente da essere medio, mediocre e banale come sono sempre tutte le maggioranze. Se mai ci fosse una persona eccezionale, qualcuno con le idee fuori dal comune, con un qualche progetto che non fosse quello di imbonire tutti promettendo felicità, quel qualcuno non verrebbe mai eletto. Il voto dei più non lo avrebbe mai. E l'arte, quella scorciatoia alla percezione di grandezza? Anche lei non aiuta più la gente a capire l'essenza delle cose. La musica sembra ormai fatta per arrivare alle orecchie, non all'anima; la pittura è spesso un' offesa agli occhi, la letteratura, anche lei, è sempre più dominata dalle leggi del mercato.
E chi legge più di poesia? Il suo valore esaltante è stato dimenticato!
Eppure una poesia può accendere nel petto un calore, forte come quello dell'amore.
Una poesia meglio di tutti i whiskies, meglio del Valium e del Prozac, potrebbe "tirare su", sollevare l'animo, perchè alza il punto di vista da cui guardare al mondo. Quando ci si sente soli ci sarebbe da trovare più compagnia nel leggere dei bei versi che nell'accendere la televisione! Angela dice che, se dovesse eliminare una delle invenzioni di questo secolo, ancor prima della bomba atomica, eliminerebbe la televisione. Non ha tutti i torti. La televisione riduce la nostra capacità di concentrazione, ottunde le nostre passioni, ci impedisce di riflettere, imponendosi come il più importante, quasi il solo, veicolo di conoscenza. Eppure nessuna verità è più falsa di quella della televisione che, per sua necessità, trasforma ogni avvenimento, ogni emozione in uno spettacolo; con il risultato che nessuno riesce più a commuoversi o a indignarsi per qualcosa. Attraverso la televisione abbiamo immagazzinato milioni di informazioni, ma siamo diventati moralmente ignoranti. La televisione distrae, fa passare il tempo! Ma è davvero quel che vogliamo? Più ci si guarda attorno, più ci si rende conto che il nostro modo di vivere si fa sempre più insensato. Tutti corrono, ma verso dove? Perchè? Molti sentono che questo correre non ci si addice e che ci fa perdere tanti vecchi piaceri. Ma chi ha il coraggio di dire: "Fermi! Cambiamo strada"? Eppure, se fossimo spersi in una foresta o in un deserto, ci daremmo da fare per cercare una via d'uscita! Perchè non far lo stesso con questo benedetto progresso che ci allunga la vita, ci rende più ricchi, più sani, più belli, ma in fondo ci fa anche sempre meno felici? Non c'è da meravigliarsi che la depressione sia diventato un male tanto comune. E' quasi rincuorante. E' un segno che dentro la gente resta un desiderio di umanità.

da "Un indovino mi disse", Tiziano Terzani

1.9.09

la congiura dei poeti



Mi piaceva pensare che i problemi dell’umanità potessero essere risolti un giorno da una congiura di poeti: un piccolo gruppo si prepara a prendere le sorti del mondo perché solo dei poeti ormai, solo della gente che lascia il cuore volare, che lascia libera la propria fantasia senza la pesantezza del quotidiano, è capace di pensare diversamente. Ed è questo di cui avremmo bisogno oggi: pensare diversamente.

Tiziano Terzani
illustrazione/Cynthia Orensztajn