18.4.11




Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo
che sono felice
fino all'ultimo profondo angolino
del cuore, camminando,
dormendo o scrivendo.
Che posso farci, sono
felice.
Sono più sterminato
dell'erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l'acqua sotto,
gli uccelli in cima,
il mare come un anello
intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l'aria canta come una chitarra.
Tu al mio fianco sulla sabbia
sei sabbia,
tu canti e sei canto,
il mondo
è oggi la mia anima
canto e sabbia,
il mondo
è oggi la tua bocca,
lasciatemi
sulla tua bocca e sulla sabbia
essere felice,
essere felice perchè sì, perchè respiro
e perchè respiri,
essere felice perchè tocco
il tuo ginocchio
ed è come se toccassi
la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.
Oggi lasciate
che sia felice,
io e basta,
con o senza tutti,
essere felice
con l'erba
e la sabbia,
essere felice
con l'aria e la terra,
essere felice.

Pablo Neruda

14.4.11



Niente è mai veramente perduto, o può essere perduto,
Nessuna nascita, forma, identità – nessun oggetto del mondo.
Nessuna vita, nessuna forza, nessuna cosa visibile;
L'apparenza non deve ostacolare, né l'ambito mutato
confonderti il cervello.

Walt Whitman

art//No woman no cry, Chris Ofili, 1998, Tate (Mixed media on canvas)

9.4.11





Cosa vuoi che sia per te il mare,
una splendida distesa azzurra da guardare,
un sollievo per il troppo caldo.

Cosa vuoi che sia per me il mare,
un oceano da attraversare?
Una distesa nella quale c'è il rischio di morire..

Pensi sia un gioco?
Pensi lo attraverserei se non fosse necessario?
Se quello che lasci è peggio di affrontar la morte, non tenteresti?
Allora non tenteresti?
Non tenti.

Dove credi di andare?
Non sai scegliere, perché non ne hai bisogno,
Dove vai?
Dove credi di andare?
Le tue domande vengono capite nella tua lingua?
Non c'è nessun posto dove hai bisogno di andare.

Perché abbiamo già perso tutto,
perché ti faccio schifo e mi tocchi con i guanti,
Ma io non sono te?
Sono stato te, e la tua barca non era più piccola di questa.
Sarai me, e la tua barca non sarà più grande di questa

Volta pure la testa dall'altra parte
e continua a nuotare, noi non ti daremo fastidio,
perché i nostri cadaveri non fanno rumore,
inghiottiti nelle acque nere non si fanno sentire.

Spariscono così come dovrebbero arrivare? in silenzio.

Pensi sia un gioco?
cosa vuoi che sia il mare,
un posto dove giocare,
un posto dove vorrei giocare.
Io amo il mare.

E cosa vuoi che sia per te un pezzo di terra,
un posto dove amare,
un posto da sporcare,
da inquinare.

Cosa vuoi che sia per me un pezzo di terra,
la salvezza
la fine di un viaggio,
arrivare vivi...alla fine di un viaggio.

Ma fa freddo stanotte,
fa freddo già da due notti
Ma cosa sarà mai il freddo quando hai una casa, dei vestiti, un abbraccio.

Non ti ho chiesto nulla,
ma non basta,
perché tu non vuoi nemmeno la mia esistenza,
non vuoi credere alla mia razza, perché ormai hai perso la tua.

Eppure,
un giorno mi ritroverai,
prima o poi tuffandoti nel mare
mi troverai a galleggiare...

Galleggerò con quelle che erano le mie speranze,
avrò la bocca aperta a ricordarti come,
si cerca di afferrare l 'ultimo respiro,
avrò gli occhi spalancati dalla paura,
avrai gli occhi spalancati dalla paura.

E allora nessuno mi potrà vedere,
perché non ci sarà un posto dove la gente mi potrà visitare,
nessuno mi vedrà,
tranne te
che non hai ancora capito,che cos'è per noi il mare...

Dedicato ai 70 morti durante il naufragio verso le coste di Lampedusa, cercando di raggiungere l' Italia.
Dedicato a chi sopravvive malgrado le botte, malgrado gli insulti, malgrado il mondo, malgrado il mare...

5.4.11



Benché ogni amore sia vissuto come unico e benché si respinga l'idea di ripeterlo altrove in futuro, a volte il soggetto coglie una specie di diffusione del desiderio amoroso: esso allora capisce di essere destinato a vagare da un amore all'altro.

da Frammenti di un discorso amoroso, Roland Barthes