22.2.11



Non vuoi uscire. Non vuoi prendere la vita per la gola e dargli una scrollata. Non lo farai mai, vero Benjamin? Non correrai mai rischi. Qualcuno ti offre un modo per andare via da questo posto di merda per due giorni, e andare a vedere succedere qualcosa, succedere davvero, ma no, tu non vuoi. Tu preferisci startene a casa con il babbo e la mamma e… non so, mettere la tua stupida collezione di dischi in ordine alfabetico o roba del genere. Assicurarti che i Soft Machine vengano prima degli Stackbridge.”
Benjamin sentiva quanto queste parole fossero giuste e quanto facessero male. Erano come una scarica di pugni, ciascuno colpiva il bersaglio con mira perfetta. Si rannicchiò sotto quei colpi. Era vero non sarebbe mai andato a Londra con Doug, in nessun caso. Non sarebbe mai stato in grado di entrare con impudenza in un ufficio sconosciuto e presentarsi in una stanza piena di estranei, tutti più vecchi di lui, tutti con maggiore esperienza, gente che sapeva il fatto suo, gente scafata. La sola idea lo terrorizzava. Ma aveva anche una scusa, una scusa vera, e si sentì in diritto di usarla.

da La banda dei brocchi, Jonathan Coe
photo//skeletal mess

Nessun commento:

Posta un commento