L’amore è abbastanza grande da includere una frase letta in un libro, la linea di un collo visto e desiderato tra la folla, un viso amato e desiderato visto al finestrino di un metrò che sfreccia via. È grande abbastanza da includere un amore passato, un amore futuro, un film, un viaggio, la scena di un sogno, un’allucinazione, una visione.
[…] io invece sono immaginaria, Incredibilmente immaginaria, Immaginaria fino al midollo. Gli parlo di tutto ciò che vuole: delle formiche morenti d’amore sotto la costellazione del soffione. Gli giuro che una rosa bianca, se viene spruzzata di vino, canta. Mi metto a ridere, inclino il capo con prudenza, come per controllare un’invenzione. E ballo, ballo nella pelle stupita, nell’abbraccio che mi crea. Eva dalla costola, Venere dall’onda, Minerva dalla testa di Giove erano più reali. Quando lui non mi guarda, cerco la mia immagine sul muro. E vedo solo un chiodo, senza quadro.