30.7.11



Io sono le stagioni, sono gennaio, maggio, novembre; il fango, la nebbiolina, l’aurora. Non posso galleggiare né mescolarmi con altra gente. Preferisco lo sguardo fisso delle zingare accanto al loro carro che in un fosso allattano i loro bambini, proprio come farò io. Avrò dei bambini, una cucina dove penderanno prosciutti e luccicheranno le cipolle.
Sarò come mia madre che silenziosa, con il suo grembiule azzurro, chiudeva a chiave la credenza.


Virginia Woolf
art//
mia tarney

23.7.11



L'acqua è insegnata dalla sete.
La terra, dagli oceani traversati.
La gioia, dal dolore.
La pace, dai racconti di battaglia.
L'amore da un'impronta di memoria.
Gli uccelli, dalla neve.

emily dickinson

22.7.11



Credi che non ti capisca? Tu insegui un sogno disperato.
Questo è il tuo tormento. Tu vuoi essere, non sembrare di essere.
Essere in ogni istante cosciente di te. E vigile.
E nello stesso tempo ti rendi conto dell'abisso che separa ciò che sei per gli altri da ciò che sei per te stesso, e provoca quasi un senso di vertigine il timore di essere scoperto, vero? il timore di essere messo a nudo, smascherato, riportato ai tuoi giusti limiti.
Perché ogni parola è menzogna, ogni gesto falsità, ogni sorriso una smorfia.
Qual è il ruolo più difficile?
Togliersi la vita?
Ma no, sarebbe poco dignitoso.
Meglio rifugiarsi nell'immobilità, nel mutismo, così si evita di dover mentire, oppure mettersi al riparo dalla vita, così non c'è bisogno di recitare, di mostrare un volto finto o fare gesti non voluti. Non ti pare?
Questo è ciò che che si crede ma non basta celarsi perchè, vedi, la vita si manifesta in mille modi diversi ed è impossibile non reagire.
A nessuno importa sapere se le tue reazioni siano vere o false.
Solo a teatro il problema si rivela importante, e forse neanche lì.
Io ti capisco e quasi ti ammiro...capisco il tuo silenzio, questa tua immobilita e perchè tu abbia elevato a sistema di vita la tua assurda apatia. Capisco e quasi ti ammiro.
Secondo me devi continuare a recitare la tua parte fino in fondo finché essa non perda interesse, e abbandonarla così come sei abituato a fare passando da un ruolo all'altro.
E' tanto importante non mentire, dire la verità, avere accenti sinceri?
E' necessario?
Si può vivere senza parlare del più e del meno?
Dire sciocchezze, discolparsi, cercare delle scappatoie.
So che taci perché sei stanco di recitare tutte le parti, cosa che prima facevi alla perfezione.
Ma non è forse meglio permettersi di essere stupidi, chiacchieroni e bugiardi?
Non credi che ci migliorerebbe l'accettarsi per come siamo?
Tu non capisci.
Mi chiedo se la tua pazzia non sia la peggiore di tutte.
Tu reciti la parte della persona sana.
E lo fai tanto bene che tutti ti credono.
Tutti tranne me.
dal film Persona, Ingmar Bergman
Girl with a White Dog (1950-1), Lucian Freud

21.7.11



IL VERO AMORE

Voi capirete cosa sia veramente l'amore quando smetterete di considerarlo un sentimento. Il sentimento è obbligatoriamente soggetto a variazioni a seconda che si rivolga all'una o all'altra persona, mentre il vero amore è uno stato di coscienza indipendente dagli esseri e dalle circostanze. Amare, non significa nutrire un sentimento per qualcuno, bensì vivere nell'amore e fare ogni cosa con amore: parlare, camminare, mangiare, respirare, studiare con amore... Amare significa aver accordato tutti i propri organi, tutte le proprie cellule e tutte le proprie facoltà, affinché vibrino all'unisono nella luce e nella pace. L'amore è dunque uno stato di coscienza permanente. Colui che ha raggiunto quello stato di coscienza sente che tutto il suo essere è impregnato di fluidi divini, e tutto ciò che fa è una melodia.
Omraam Mikhaël Aïvanhov

19.7.11





Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere “noi” in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.
Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l’un l’altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l’ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia…

Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.

Pablo Neruda

16.7.11



Che allegria, vivere
e sentirsi vissuto.
Arrendersi
alla grande certezza, oscuramente,
che un altro essere, fuori di me, molto lontano
mi sta vivendo.

Che quando gli specchi, le spie,
mercurio, anime brevi, confermano
che sono qui, io, immobile,
serrati gli occhi e le labbra,
chiuso all'amore
della luce, del fiore e dei nomi,
la verità transvisibile è che cammino
senza i miei passi, con altri,
là lontano, e lì
sto baciando fiori, luci, parlo.

Che esiste un altro essere con cui io guardo il mondo
perchè sta amandomi con i suoi occhi.
Che esiste un'altra voce con cui io dico cose
non sospettate dal mio gran silenzio;
ed è che anche mi ama con la sua voce.
La via - che slancio ora! -, ignoranza
degli atti miei, che lei compie,
in cui lei vive, duplice, sua e mia.
E quando lei mi parlerà
di un cielo scuro, di un paesaggio bianco,
ricorderò
stelle che non ho visto, che lei guardava,
e neve che nevicava nel suo cielo.
Con la strana delizia di ricordare
di aver toccato ciò che non toccai
se non con quelle maniche non raggiungo con le mie, tanto distanti.

da La voce a te dovuta, Pedro Salinas

15.7.11




Tra vent'anni sarai più deluso dalle cose che non hai fatto che da quelle che hai fatto. E allora molla gli ormeggi. Lascia i porti sicuri. Lascia che gli alisei riempiano le tue vele. Esplora. Sogna.


Mark Twain



Leggo gli usati perché le pagine molto sfogliate e unte dalle dita pesano di più negli occhi, perché ogni copia di libro può appartenere a molte vite e i libri dovrebbero stare incustoditi nei posti pubblici e spostarsi insieme ai passanti che se li portano dietro per un poco e dovrebbero morire come loro, consumati dai malanni, infetti, affogati giù da un ponte insieme ai suicidi, ficcati in una stufa d'inverno, strappati dai bambini per farne barchette, insomma ovunque dovrebbero morire tranne che di noia e di proprietà privata, condannati a vita in uno scaffale
da Tre cavalli, Erri De Luca

12.7.11




Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre ad una persona cara. Forse proprio perchè la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire. Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo. E queste preferenze condivise popolano l'invisibile cittadella della nostra libertà. Noi siamo abitati da libri e da amici.

da "Come un romanzo" di D. Pennac

9.7.11




Ogni cosa invecchia, ogni bellezza appassisce, ogni colore si raffredda, ogni luminosità si affievolisce, e ogni verità diventa stantia e banale. Perché tutte queste cose hanno assunto una forma, e tutte le forme si logorano con l’usura del tempo; invecchiano, si ammalano, si frantumano e diventano polvere. A meno che non cambino.


Carl Gustav Jung

7.7.11





Lottate per la felicità, come lottano per il pane
gli uomini poveri, e ricordate che l'amore
è il seme ed il frutto della gioia.
Amate gli altri, perché possano amarvi e
amate voi stessi, per poter amare gli altri.
Nascerete senza paura perché chi vi darà
la vita, gioirà della sua fertilità.
Non avrete paura del marito o della moglie,
perché vi sarete uniti per amore, e dall'amore
non può nascere nemico alcuno.
Non sarete legati, che con la catena d'oro dell'affetto.
Non avrete paura della solitudine, perché
non sarete mai senza amici.
Non avrete paura di invecchiare, perché
in ogni orizzonte troverete una nuova saggezza.
Non avrete paura della morte, perché
ricorderete l'Altra Sponda del Grande Fiume,
dove sarete misurati secondo il peso del vostro cuore.


Dal discorso del faraone
AMNEMHAT I°
il giorno della sua incoronazione
anno 1996 a.C.